Teatro ristorante
Osservazioni sul sapore in laboratorio teatrale
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La metodologia che Koinè usa abitualmente per rappresentare
la complessità e la singolarità dei luoghi, in questo spettacolo
è applicata al teatro. Qui sono il funzionamento e la destinazione
d'uso dell'edificio teatrale ad essere messi in scena. I teatri,
come i laboratori scientifici, sono luoghi isolati dalle influenze
esterne in cui esistono solo le condizioni volute da chi conduce
l'esperimento. Scienziati e registi costruiscono minuziosi copioni
con cui tentano ostinatamente di separare la loro esperienza dal
flusso continuo di manifestazioni vitali che caratterizza la biosfera.
Solo ciò che è scritto nel copione può accadere. Contraria a questa
logica artificiale, Koinè sale sui palcoscenici omologati con l'intenzione
di realizzare un esperimento paradigmatico: l'adattamento al senso
del gusto delle architetture retiniche e timpaniche dei teatri.
E siccome un sapore non si può rappresentare, ma solo mangiare,
ad otto spettatori è offerta la possibilità di mettersi al centro
della scena a prepararsi una porzione di tagliatelle all'uovo, mentre
il resto del pubblico, munito di un vassoio con assaggi di cibo,
aggiunge sapore al monologo di Amleto.
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